Maria Concetta Pantusa

Il nome di suor Concetta ritorna frequentemente sulla stampa per la registrazione di avvenimenti straordinari, tali che ora si è dato inizio all’istruzione del processo per la canonizzazione. Nata a Minnito il 4 febbraio 1894, da fanciulla soffrì molto per il duro trattamento del padre,  il quale la condusse con sé in Brasile dove si recava in cerca di lavoro. In Brasile sposò un giovane ferroviere, Vito De Marco, che morì nella prima guerra mondiale. Dopo molte traversie, 1’ 8 maggio 1930, insieme con l’unica figlia, fattasi poi Clarissa, e con Suor Speranza Elena Pettinato si trasferì in Airola (Benevento). Concetta voleva entrare nell’Ordine delle Clarisse, ed invece dovette vestire un abito monacale alla maniera Passionista, e vivere in una casa per l’educazione dei piccoli. Tutti la chiamavano e la chiamano ancora: Suor Concetta; tuttavia non è mai stata suora. Il Signore riversò in lei molti doni: la profezia, il miracolo, la visione, l’estasi, le stimmate e i dolori della Passione. Nell’umile stanzetta dove viveva, in via Monteoliveto, il 17 febbraio 1947, per tre ore, dalle 13 alle 16, da un’immagine del volto di Gesù della S. Sidone di Torino, vide uscire dal sangue; il sangue sgorgava come da una sorgente e rimase in ebollizione per tre ore. Questo fenomeno si ripete il 28 febbraio e, per la terza volta, il 4 marzo. Da quel giorno i fatti miracolosi si susseguirono con continuità. Suor Concetta morì il venerdì di Passione 27 marzo 1953, all’età di 59 anni. Le sue spoglie si trovano nel cimitero di Airola. Tutti i fatti miracolosi della vita di Suor Concetta sono stati ufficialmente riconosciuti dal Vescovo della Diocesi di S. Agata dei Goti, della cui giurisdizione fa parte Airola, Mons. Ilario Roatta con decreto dell’11 febbraio 1976.